Neuropsicomotricità

La neuropsicomotricità è una terapia che fa dell’attività motoria e del corpo uno strumento essenziale per armonizzare lo sviluppo psichico della persona.

L’intervento terapeutico è indirizzato alle funzioni emergenti che si trasformano nel corso dello sviluppo, ostacolato , rallentato o modificato dalla presenza di disturbi di tipo  neuro e psicomotorio, comunicativo-affettivo e neuropsicologico, all’interno di quadri clinici complessi ed eterogenei.

La caratteristica dell’intervento è rappresentata da un lavoro rivolto non al deficit, ma alla promozione e integrazione delle competenze emergenti , e alla modificazione dei comportamenti atipici. La terapia sviluppa quindi le potenzialità presenti ed accresce il senso di efficacia e l’autostima, sollecita i processi di riorganizzazione funzionale contribuendo alla regolazione e alla stabilizzazione di uno sviluppo armonico.

La terapia neuropsicomotoria è indicata:

  • Nelle patologie neuromotorie e neuropsichiatriche acute e croniche , in tutte quelle situazioni in cui il disturbo origina o coinvolge principalmente la dimensione corporea interattiva
  • Nei disturbi pervasivi dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico) e della regolazione emotivo comportamentale
  • Nel ritardo mentale
  • Nei disturbi della coordinazione motoria (impaccio , maldestrezza, disprassia)
  • Nei disturbi dello sviluppo (ritardo, iperattività, disturbi dell’attenzione) e nei disturbi di apprendimento
  • Nelle disabilità che derivano dai ritardi/disturbi della comunicazione verbale e non verbale e dai deficit sensoriali

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva utilizza l’azione motoria e il corpo che agisce come strumenti privilegiati di intervento; il movimento rappresenta infatti una potente forma di espressione e di comunicazione presente fin dalla nascita.

La lettura del comportamento non verbale – gesto, postura , tono muscolare , sguardo, uso dello spazio e degli oggetti- fornisce indicazioni sull’identità e sul funzionamento della persona. Il corpo del terapista è messo in gioco nelle sue componenti motorie, percettive ed espressive.

Gli studi delle neuroscienze dimostrano come le prime interazioni tra corpo e ambiente possano essere ancora modificate da esperienze significative perfino in età adulta.